Cari lettori, eccoci tornati per seguire la seconda parte dell’intervista fatta a Flavia Ingrosso, Life & Book Coach. In questa ultima parte scopriremo più a fondo quali corsi ha seguito per poter poi intraprendere la sua professione e quali sorprese ha in serbo per noi per questo suo nuovo progetto di Bookcoaching che vi ricordo prenderà il via a settembre di quest’anno. Potete contattare direttamente Flavia dalla sua pagina Fecebook.

Immagino che tu abbia seguito degli appositi corsi e piani di studio e che non ci si possa improvvisare coach, cosa consigli ai nostri lettori che vogliono conoscere meglio, e magari intraprendere una carriera simile. Oltre ai libri si può fare coaching anche con altre forme di arte o di intrattenimento? Chessò, cinema o pittura?
Io ho frequentato un Master nel 2016 (frequenza in aula per un weekend al mese, per dieci mesi), ho poi fatto 100 ore di tirocinio gratuito seguendo come coach delle persone volontarie, al termine del quale ho conseguito l’abilitazione come coach.
Scuole di coaching ce ne sono tante, ognuna con un proprio stile e programma: delicato per me dare un consiglio puntuale. Piuttosto direi di informarsi sulle varie scuole e scegliere quelle che vanno più in armonia con le proprie predisposizioni.
In linea generale, sarei molto cauta nel prendere in considerazione quei corsi che promettono l’abilitazione come coach in un weekend o comunque in poche ore di lezione.
Coach si diventa innanzitutto provando sulla propria pelle il cambiamento dovuto al coaching: questo non è fatto da una serie di indicazioni tecniche, direi piuttosto che si tratta di una forma mentis che ha bisogno di tempo per maturare, prima con lo studio e l’applicazione del coaching alla propria vita, poi col tirocinio che ti offre la possibilità di sperimentare anche il tuo approccio con gli altri. Il coaching è una professione di aiuto di una certa responsabilità, non si può giocare con la vita delle persone, né ci si può improvvisare.
Certamente, si può fare coaching con tutte le forme d’arte (la scrittura, la pittura, il teatro, il cinema certo, ecc.), e, volendo, si possono sperimentare queste forme d’arte e non solo esserne fruitori: l’intento non è diventare degli scrittori, dei pittori, degli attori, ecc., ma dedicarsi a queste forme d’arte serve per liberare il potenziale presente in ognuno di noi, per modificare i nostri pensieri cambiando le nostre azioni.
Lo psicologo ottocentesco William James (guarda caso il fratello dello scrittore Henry James) sosteneva che se vuoi imparare una virtù devi comportarti come se quella virtù fosse già tua. Dando, dunque, tanta importanza all’azione: se ci si comporta sempre allo stesso modo si otterranno sempre i medesimi risultati; per fuggire dalla ruota del criceto è necessario fare un’azione diversa che ti faccia magari cadere di lato, ma che ti libera dal reiterare sempre gli stessi movimenti che non ti portano da nessuna parte.
Io oltre alla lettura uso con i miei coachee anche la scrittura e non ultimo il gioco!
Arriviamo finalmente alla bomba, il tuo nuovo progetto: partiamo dal titolo “Viaggio verso un porto sicuro” che poi è anche il nome del tuo brand. Sono curiosa di sapere cosa hai in serbo per noi a partire dall’autunno, so perché me lo hai anticipato che riguarda i libri e le chiavi della felicità, com’è nata l’idea e in cosa consiste esattamente questo viaggio? Dove ci porterà?
Viaggio verso un porto sicuro è lo slogan della mia attività da coach: io mi sono immaginata come un faro che illumina la rotta alla barca che si sente sperduta in mare aperto e con la mia luce l’accompagno verso il suo porto sicuro, che si trova nientemeno che in sé stessa.
Spesso si pensa di dover cercare chissà dove il proprio porto sicuro e ci si ferma prima di partire temendo che sia troppo lontano o dal viaggio troppo burrascoso: io, invece, sono convinta che ognuno debba cercarlo dentro di sé.
Ho deciso quindi di intitolare anche il mio Ciclo di Bookcoaching “Viaggio verso un porto sicuro”, perché alla fine del percorso ognuno raggiungerà una tale consapevolezza di sé oggi e di chi vuole diventare domani che davvero raggiungerà uno stato di sicurezza e di protezione mai vissuto prima.
Ho pensato poi di servirmi delle Dieci Chiavi della Felicità come porti intermedi in cui sostare, per riflettere su un tema specifico e poi, una volta elaborato, riprendere il viaggio, fino a ritornare a sé stessi.
Hai mai sentito parlare delle Dieci Chiavi della Felicità? Te ne parlo brevemente: nel 2010 si è costituito Action for Happiness, movimento inglese fondato da più figure professionali (psicologi, sociologi, educatori ed economisti), che promuove l’idea che se tutti avessero come obiettivo e scopo primario della loro vita quello di creare le condizioni per una maggiore felicità di chi li circonda questo migliorerebbe radicalmente la nostra società.
L’assunto si basa sulla Psicologia Positiva di Martin E. P. Seligman e sulle continue scoperte scientifiche sul funzionamento dell’organismo e degli effetti positivi della Felicità su di esso.
Action for Happiness ha dunque individuato le Dieci Chiavi della Felicità, che se tutte soddisfatte aiuteranno a realizzare il grande sogno, il GREAT DREAM costituito dalle iniziali di tutte e dieci le chiavi:
Giving (Dare). Fare qualcosa per gli altri
Relating (Relazionarsi). Relazionare con le persone
Exercising (Esercitarsi). Prendersi cura del proprio corpo
Appreciating (Apprezzare). Apprezzare il mondo che ci circonda
Trying out (Provare). Imparare sempre cose nuove
Direction (Obiettivo). Avere obiettivi da raggiungere
Resilience (Resilienza). Trovare le risorse utili per fronteggiare le avversità
Emotion (Emozione). Avere un atteggiamento positivo
Acceptance (Accettarsi). Accettarci per come siamo
Meaning (Dare senso). Essere parte di qualcosa di più grande.
Magari lascio alla pagina relativa al progetto tutti i dettagli del Ciclo di Bookcoaching Viaggio verso un porto sicuro (www.flaviaingrosso.it/bookcoaching/viaggio-verso-un-porto-sicuro-ciclo-di-bookcoaching-sulle-dieci-chiavi-della-felicita/), limitandomi qui a sintetizzare alcuni punti salienti dello svolgimento.
Innanzitutto si tratta di un percorso che, data anche la contingenza storica che stiamo vivendo, si svolgerà del tutto online: il che permetterà a chiunque sparso nel mondo (ma che parli lingua italiana) di partecipare.
Inizierà a Settembre 2020 e si protrarrà fino a Luglio 2021: ma niente paura, non è così impegnativo come sembra!
Innanzitutto, gli iscritti riceveranno per e-mail 1 PDF e 1 VIDEO, introduttivi ed esplicativi del Ciclo.
Poi, ogni mese sarà dedicato a una singola Chiave della Felicità e da settembre fino a giugno, una volta al mese invierò del materiale su cui lavorare autonomamente, consistente in:
1 PDF con l’approfondimento teorico della Chiave del mese e degli esercizi relativi
1 VIDEO in cui io parlerò di alcune letture di narrativa che secondo me possono essere utili per riflettere sul tema, che possono offrire punti di vista non ancora considerati
Gli iscritti potranno partecipare al Gruppo Facebook chiuso e dedicato esclusivamente al Ciclo di Bookcoaching Viaggio verso un porto sicuro, da me moderato, in cui ci si potrà confrontare quotidianamente sulle riflessioni emerse dagli esercizi o dalle letture, consigliate ma non obbligatorie! Si potranno chiedere delucidazioni sul Ciclo, chiedere e offrire consigli: un luogo privato di confronti e scambi!
Il mese successivo all’invio del materiale, ci si incontrerà in gruppo in video conferenza per 1 ora di sabato pomeriggio dalle ore 15-16 (nella pagina del progetto ci sono tutte le date) e ci si potrà confrontare a voce.
Come puoi vedere, cara Nadia, è un percorso che richiede solo un’ora al mese in presenza online (quindi davvero si può essere ovunque!), tra l’altro non obbligatoria, e tutto il lavoro è fatto in autonomia.
Tuttavia ci sono spazi e momenti preziosi per la condivisione, che rende tutto molto più partecipato e utile, perché in fondo, restando nella metafora del mare e con le parole di John Donne, nessun uomo è un’isola!